Bambini iperattivi e disattenti
I bambini comunemente definiti come iperattivi o disattenti, possono presentare un Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o ADHD, ossia un disturbo evolutivo dell’autocontrollo che influisce su: attenzione, livello di attività e controllo degli impulsi.
È importante sottolineare che l’ADHD non riguarda semplicemente la difficoltà di concentrazione e l’impulsività tipiche della fase di sviluppo, non è dovuto a mancata educazione da parte dei genitori e non è indice di “cattiveria” del bambino.
I bimbi con problematiche legate alla disattenzione manifestano difficoltà nel mantenere l’attenzione per un periodo prolungato di tempo, sia nello svolgimento dei compiti, sia nelle attività di gioco. Si concentrano poco sui dettagli o fanno errori di distrazione in diversi compiti loro assegnati. Passano da un’attività all’altra senza completarne nessuna, faticano ad organizzarne i diversi passaggi, possono apparire con la “testa tra le nuvole” e sembrano non ascoltare o non capire le richieste che vengono fatte loro. Tendono a percepire come sgradevoli e ad evitare i compiti che richiedono sforzi prolungati. Possono agire in modo disorganizzato e tendono a dimenticare o perdere il materiale necessario per svolgere le attività che gli vengono richieste. Si fanno facilmente distrarre da stimoli o da rumori esterni e ciò inficia l’esito dei loro compiti.
I bambini iperattivi sono irrequieti, muovono continuamente le mani o i piedi e non riescono a stare seduti quando le circostanze sociali lo richiedono. Hanno difficoltà a dedicarsi tranquillamente anche al gioco, sono sempre in movimento e parlano eccessivamente.
L’impulsività può esprimersi con difficoltà di regolazione di emozioni e comportamenti, elevata impazienza, eccessiva rapidità nel rispondere alle domande e difficoltà nell’aspettare il proprio turno di parola. La scarsa riflessività o l’impulsività di pensiero, comportano problematiche nel cogliere la relazione tra causa ed effetto di un vissuto emotivo o a comprendere le conseguenze di un’azione. Faticano quindi a capire come le loro azioni possano influire, anche emotivamente, sugli altri e, allo stesso tempo, la lettura delle proprie emozioni e l’interpretazione delle intenzioni degli altri risulta difficoltosa.
Per poter comprendere se vi sia un vero e proprio disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, e non semplice irrequietezza e momenti di disattenzione, il DSM-5 prevede che il bambino manifesti almeno 6 sintomi, per un minimo di 6 mesi e che questi si presentino prima dei 12 anni. Tali sintomi devono essere evidenziati in almeno due o più contesti (casa, scuola, rapporti sociali…) e compromettere il funzionamento scolastico e/o sociale del bambino.
Sintomi di disattenzione
– spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro o in altre attività;
– ha spesso difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti o sulle attività di gioco;
– spesso sembra non ascoltare quando gli/le si parla direttamente;
– spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti di scuola, le incombenze o i doveri sul posto di lavoro;
– ha spesso difficoltà ad organizzarsi nei compiti e nelle attività varie;
– spesso evita, prova avversione o è riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto (es. compiti a casa o a scuola);
– perde spesso gli oggetti necessari per i compiti o altre attività (es. giocattoli, compiti assegnati, matite, libri, ecc.);
– spesso è facilmente distratto da stimoli esterni;
– spesso è sbadato nelle attività quotidiane.
Sintomi di iperattività
– spesso agita o batte mani e piedi o si dimena sulla sedia;
– lascia spesso il proprio posto in situazioni in cui si dovrebbe rimanere seduti;
– spesso scorrazza e salta in situazioni in cui farlo risulta inappropriato (negli adolescenti e negli adulti può essere limitato al sentirsi irrequieti);
– è spesso incapace di giocare o svolgere attività ricreative tranquillamente;
– è spesso sotto pressione, agendo come se fosse “azionato/a da un motore”;
– spesso parla troppo;
Sintomi di impulsività
– spesso “spara” una risposta prima che la domanda sia stata completata;
– ha spesso difficoltà nell’aspettare il proprio turno;
– spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti.
Se i 6 sintomi richiesti sono individuabili tutti nell’ambito della disattenzione si parla di sottotipo disattento; se sono riscontrabili tra i 9 sintomi di iperattività-impulsività, allora viene posta diagnosi di sottotipo iperattivo-impulsivo; infine se sono evidenti problematiche di entrambe le categorie vi è un sottotipo combinato.
Si tratta di elementi che possono essere riscontrati dai genitori e dagli insegnanti ma, per porre una diagnosi di ADHD, è necessario l’intervento di uno specialista (uno psicologo o un neuropsichiatra infantile).